Europa esiste una tradizione mineraria che si trova concentrata in particolari regioni del continente. In Italia è possibile osservarne le tracce in molte regioni. Ma in questo articolo l'attenzione si rivolge ai residui dell'industria mineraria del centro nord Europa, più precisamente nella Ruhr in Germania, con alcuni esempi fotografici estesi alla Francia e al Belgio.
Un testo disponibile solo in lingua tedesca riporta indicazioni di 477 miniere nella sola regione della Ruhr, dal medioevo ad oggi, di cui solo un numero esiguo ancora attive al tempo dell'edizione (2008).
Il paesaggio minerario è rappresentato da molti elementi, ma sono le torri di estrazione l'indicatore più appariscente per segnalare la presenza di siti minerari, qualora il metodo preveda un'estrazione in verticale.
Si possono infatti dividere le tipologie di miniere anche per modalità di estrazione:
A cielo aperto (1), con l'aspetto simile a quello di cave di altri materiali, o con escavazione in orizzontale (2).
A piano inclinato verso gallerie sottostanti (3), o mediante pozzi che scendono anche oltre i mille metri (4).
La presenza di pozzi ha richiesto metodi di sollevamento sia dei materiali che di personale. I primi sistemi di sollevamento erano più semplicemente argani, costruiti con sostegni in legno. Con il miglioramento delle tecniche di costruzione e soprattutto per esigenze pratiche, di necessità produttive, si fece ricorso a strutture più resistenti a torre.
Tra le torri di sollevamento, più propriamente chiamate "castelletti", ve n'è una tipologia a cui in Germania è stato attribuito uno specifico termine: le Malakowturm (o Malakoffturm). Il nome deriva dalla loro apparente solidità, tale da ricordare la torre di Malakoff, nota alle cronache in Germania dai tempi della Guerra di Crimea (1853-1856), la quale pur assediata nella Battaglia di Sebastopoli non crollò sotto i colpi del nemico. Tali torri si presentano esternamente come costruzioni massicce in mattoni. Di Malakoffturm ne restano alcune visibili nella regione della Ruhr. La loro costruzione risale al periodo 1856-1880. Dopo tale anno l'introduzione del ferro nelle strutture portanti portò ad altre soluzioni ingegneristiche.
Nella precedente foto è visibile la torre di 27 metri della miniera di Westhausen, costruita nel 1873 sul primo pozzo. Nel 1955 la miniera si fuse con il gruppo della miniera Hansa. Dal 1990 è monumento per la cultura industriale.
Il caratteristico profilo di questi impianti evidenzia alcune varianti, che riflettono l'evoluzione della tecnica, dell'esperienza, e dei cambiamenti avvenuti nel settore minerario.
Le prime strutture in ferro erano costituite da tralicci, per realizzare la parte verticale sovrastante al pozzo, ed i punti di sostegno inclinati, singoli o raddoppiati. Anche la presenza di diverse pulegge, le ruote di ferro visibili in alto, differenzia le tipologie, così come la loro disposizione su uno o due livelli. Il sito web tedesco Fördergerüste é una delle fonti informative più esaurienti sul tema.
Con l'innovazione tecnologica sono stati introdotti altri materiali, l'acciaio o il cemento. In alcuni casi i punti di sostegno sono raddoppiati sui due lati, dando alle torri un profilo simmetrico. Al crescere dei quantitativi di produzione e della profondità dei pozzi sono state modificate le strutture, variando quindi anche l'altezza, o il diametro delle pulegge.
Un sito minerario si compone di altri ambienti che circondano i pozzi di estrazione. Le funi che discendono dai castelletti raggiungono le vicine sale argani, dove sono presenti i motori per la movimentazione delle gabbie nei pozzi.
Esempio di sala argano e postazione di comando per singolo operatore nella regione tedesca del Saarland.
In impianti di maggiori dimensioni la sala compressori è tra gli elementi più appariscenti dell'intero sito minerario.
Sala compressori della kokeria Hansa di Dortmund.
Altre tipologie di edifici che nella Ruhr possiedono una certa rilevanza sono le kaue, spogliatoi caratterizzati dall'originale presenza di gabbie per contenere oggetti e indumenti, sollevate e assicurate con lucchetti. La possibilità di sollevarle in alto garantiva sia la sicurezza che la possibilità di liberare l'ambiente dal loro ingombro.
Kaue della miniera Hugo
Presso alcuni siti minerari sono rimasti anche impianti per la preparazione del coke dal carbone, le cokerie, rese musei all'aperto, come alla miniera Zollverein o alla Hansa.
Cokeria Zollverein
Seguono immagini di pozzi minerari e relativa descrizione, presenti nella regione della Ruhr, e ripresi a dimensioni maggiori nella sottostante galleria di immagini.
Radbod: miniera risalente ai primi del Novecento, i primi due pozzi sono l'1 e 2, del 1905\1906, ed il 5, del 1923. Nel 1908 ci fu una esplosione che causò la morte di 349 persone. Senza dettagli storici ciò che resta del luogo sono i tre pozzi in un luogo periferico privo si significato. Il settimo pozzo previsto non fu mai scavato, la crisi economica del settore del 1987, causò la delocalizzazione dei siti e ad inizio 1990 chiuse l'attività. Dal 2000 i pozzi e le vicine sale macchine sono iscritti nell'elenco dei monumenti. Dalla seguente foto aerea del 1976, estratta dal libro citato, si comprende la dimensione dell'intero sito in piana attività. E' questo un esempio di trasformazione radicale del paesaggio tedesco in quella regione. Esistevano infatti 128 miniere attive nel 1958, solo 6 nel 2007. Ad inizio 2011 si elencano nella Ruhr solo 3 miniere, di cui si prevede la chiusura definitiva ento il 2018, ovvero la Bergwerk Auguste Victoria , Bergwerk West e Bergwerk Prosper-Haniel.
Haus Aden: è una miniera relativamente recente. I due pozzi 1 e 2 furono scavati alla fine degli anni Trenta. Le torri hanno la caratteristica struttura più solida di quelle più moderne, inquesto caso simmetrica su due livelli. Nella fase di espansione mineraria si fuse con la miniera Monopol, di cui il pozzo Grillo 1 è il principale, risalente al 1873. Negli anni Sessanta ebbe quattro pozzi, poi acquisiti dalla miniera Monopol. Impianto chiuso nel 1981; il pozzo è iscritto poi nell'elenco dei monumenti tutelati.
Gneisenau: il primo pozzo fu scavato nel 1873, il 2 e il 4 indicati in galleria sono rispettivamente del 1883 e 1933. Il 4 più moderno oltre a possedere una struttura più robusta, ha un originale profilo a torre verticale, con quattro pulegge e su due livelli. Il pozzo 2 e 4, e sale argani, sono tutelati come monumenti per la cultura industriale della regione. Il numero due è considerato tra i più importanti della regione, è il più vecchio della sua tipologia. I resti del pozzo 4 sono ben poca cosa rispetto all'impianto minerario visibile nella seguente foto del 1971, estratta dal medesimo libro sopra citato.
Minister Stein: fondata nel 1871 dalla medesima proprietà della miniera Grillo, prese il nome dal ministro prussiano dell'epoca. Ciò che resta è la torre del pozzo 4, chiamata a testa di martello per l'insolita forma tipica del periodo 1911 – 1945, iniziata nel 1923. Fu tra le miniere più grosse della Ruhr, con una produzione massima nel 1941 di 3,67 milioni di tonnellate di carbone, impiegando 6820 persone. La chiusura avvenne nel 1987. La vicina torre del pozzo 2 è stata abbattuta nel 1988. La caratteristica torre del pozzo 4 è considerata monumento industriale ed è stata ristrutturata ed impiegata per finalità pubbliche.
Walsum: sito di inizio Novecento che a causa di interruzioni della Grande Guerra iniziò con il pozzo 1 nel 1929. Si aggiunse negli anni Trenta il pozzo 2, due torri verticali uguali sulle quali ancora oggi campeggia il nome della miniera. Più a nord esiste un terzo pozzo chiamo Voerde. L'impianto ha chiuso nel 2008, ed almeno il pozzo 1, con annessa sala macchine, è monumento protetto. Il sito è sede di una moderna centrale elettrica pertanto è incluso in una sede in piena attività.
Schlaegel & Eisen: si scavò il primo pozzo nel 1874. Entro il 1900 si realizzò persino il pozzo numero 6. In quegli anni nel sito dei pozzi 3 e 4 si costruì una cokeria, chiusa nel 1943, ed il pozzo 1 e 2 chiusi nel 1940. Negli anni Sessanta furono abbandonati i pozzi 1 e 6 e riempiti, ed entrò in funzione il pozzo 8. I siti del pozzo 3\4\7 furono dismessi nel 1991, il pozzo 3 riempito, ma la torre di estrazione sovrastante rimane in quanto nella sua tipologia (chiamate Strebengerueste) è la più vecchia rimasta nel Land Nordrhein Westfahlen (1897), e l'ultima a tre sostegni nella Ruhr. E' tutelata dal 1997, compresa la sala argani. Nell'immagine intera della galleria è visibile l'impianto con il pozzo bianco 4 di 64 metri, rinnovato nel 1985, poco dietro la torre del pozzo 3, al centro l'edificio della laveria e quindi il pozzo 7.
Hansa: l'escavazione del primo pozzo iniziò nel 1856, poi un secondo. Nel 1970 iniziò l'attività estrattiva. Nel 1908 si scavò il pozzo 3, l'unico oggi rimasto a svettare solitario. Due esplosioni nel 1940 e nel 1944, causarono 52 e 95 morti. L'impianto chiuse nel 1980. I pozzi 1 e 2 furono demoliti nel 1983. Il pozzo 3 è monumento protetto dal 1991, ma non corrisponde alle foto originali d'epoca dato che alla sommità è stato installato un nuovo tamburo.
Gerdt: scavato ad inizio anni Quaranta, era parte della miniera della Prussia Renana, la Rheinpreussen. Nel 1990 è passato alla miniera Walsum. Chiuso nel 2004 e riempito con 15.000 tonnellate di cemento.
Lohberg: il caratteristico pozzo 2 della miniera Lohberg è stato eretto negli anni Cinquanta, sul precedente pozzo di inizio Novecento, diventato monumento industriale, come il restante pozzo 1 ed alcune parti del sito minerario. Fu costruito come altri pozzi dall'architetto Fritz Schupp.
Zollern: parlare di soli pozzi per un simile sito è limitante. La miniera Zollern è un esempio di tutela del patrimonio industriale tedesco. Chiuse nel 1966 e fu a rischio di demolizione, se non che venne inclusa alcuni anni dopo nell'elenco dei siti tutelati, dopo proteste e azioni da parte di gruppi interessati alla tutela del patrimonio. tra questi anche i coniugui Becher, che nel 1969 hanno fatto un lavoro su questo sito. L'architettura ricorda un luogo dell'aristocrazia più che un impianto industriale, per esigenza della stesso società Gelsenkirchener Bergwerk AG che voleva con queste costruzioni dimostrare la propria supremazia. Esula da questo articolo trattare in dettaglio di specifici siti minerari, basti citare la sala macchine del 1903, uno dei migliori esempi di architettura industriale tedesca, in vetro e acciaio, purtroppo in restauro al momento della visita. All'interno della Zollern, detta appunto 2/4, sono presenti i pozzi 2 e 4. L'attività estrattiva iniziò nel 1903.
Zollverein: è il principale sito minerario tutelato della Germania. Ha notevoli dimensioni anche per la presenza della cokeria, chiusa nel 1993. I primi due pozzi furono scavati a meta Ottocento, sopra ai quali furono costruite due torri Malakoff, sostituite mezzo secolo dopo da torri di estrazione in ferro, rinnovate negli anni Sessanta, nella forma attuale, di cui una in muratura. Il numero 8 giunse ad inizio Novecento. Il pozzo 12, alto tra i 60 e 70 metri, sul quale si mostra il nome della miniera, fu costruito dai noti architetti di edifici industriali Schupp e Kremmer negli anni Trenta, anni in cui la Zollverein era il più grosso impianto minerario della Ruhr, con un picco massimo di 3,6 milioni di tonnellate di carbone nel 1937 e 6835 occupati. La chiusura di questo luogo simbolico avvenne nel 1986.
Hugo: una miniera di lunga data, di dimensioni ragguardevoli, ebbe fino a 9 pozzi, ma oggi restano brandelli costituiti da una kauehalle, il caratteristico spogliatoio, e un pozzo, il 2. L'attività inizio negli anni Ottanta dell'Ottocento, con i primi pozzi. Il 2 rimasto, ha una torre più moderna, realizzata nel 1974. Nel 1997 si unì alla Schlagel und Eisen, e nel 2000 chiuse definitivamente.
La galleria fotografica contiene immagini di pozzi minerari indicati nel testo ed altri visitati nel centro Europa.