Regione:
Lombardia
Provincia:
BG
Comune:
Schilpario
Nome identificativo del luogo, edificio o struttura:
Miniere della Val di Scalve
Principali minerali estratti:
Ferro (Siderite)
Descrizione del sito:
Salendo lungo la Val di Scalve e superato l'abitato di Schilpario, verso il passo del Vivione, si incontra facilmente sulla sinistra la breve strada che porta alla sede all'aperto del parco Minerario intitolato all'ing. Bonicelli. Da lì prendono il via visite guidate, anche in galleria. Percorrendo i sentieri circostanti si giunge ad alcuni cantieri, con ingressi di gallerie.
Strutture presenti:
Villaggio minerario: No
Singole abitazioni: Sì
Uffici e amministrazione: No
Servizi vari (cura, svago, ecc): No
Gallerie: Sì
Depositi di minerale: Sì
Sistemi di trasporto (nastri, carrelli, teleferiche): Sì
Polveriere: No
Centrali, cabine elettriche, ecc.: No
Sala compressori: No
Castelletti: No
Sala argano: No
Servizi produzione (officina, manutenzione, ecc.): No
Trattamento minerale (macinazione, vagliatura, ecc): No
Impianti di lavaggio (laverie, flottazione, ecc): No
Punti di imbarco: No
Data apertura:
Probabile attività già in epoca romana, documenti dall'anno 1000
Data chiusura:
1972
Cenni storici:
L'attività ha origini antiche, con tracce rilevate da studiosi, con riferimenti alla presenza di forni fusori e lavorazione e commercio del ferro. Sono state oggetto di attenzione da parte della Repubblica di Venezia.
1488: si cita nel primo Statuto Minerario la “..direzione delle miniere della Val di Scalve”.
1797: nuovo interesse per il ferro della valle durante la Repubblica Cisalpina, che esercitò un controllo sulle attività minerarie, data la forte richiesta dovuta alla guerre napoleoniche.
1862: si apre la strada di accesso alla valle, la via Mala, ma ancora non decolla una produzione industriale, rimanendo arretrata.
Primi anni del Novecento: le lavorazioni sono intraprese dalla Società Metallurgica Franchi e Griffin e dalla Società A. Gregorini.
1936 : la Società An. Ilva rileva le concessioni Flesio e Blesio, poi Ferromin nel 1939. Durante gli anni trenta la politica autarchica spinge le grandi aziende, incluse Breda e Falck, a rilevare le concessioni, suddividendosi le diverse miniere.
1942: si installa una teleferica che porta il minerale agli impianti di arricchimento e torrefazione a Ponte Formello.
Dopoguerra: continuazione dell'attività mineraria ad opera del Consorzio Minerario Barisella avviato dal gruppo Falck.
1953: cessa di funzionare il forno fusorio di Dezzo, mentre il minerale viene inviato a Sesto San Giovanni.
1962: entra in funzione la laveria e cessa il lavoro di cernita a mano.
1972: la scarsa competitività determina la chiusura delle miniere.
Patrimonio esistente:
Il recupero di una parte dell'area mineraria con l'istituzione del Parco Minerario ha permesso la conservazione e fruizione pubblica delle miniere Stentata e Gaffione. Non sono più presenti in alcuna forma gli impianti esterni, demoliti nel tempo dopo la chiusura.
Lungo i sentieri del bosco si possono incontrare alcune aree minerarie con gallerie.
Bibliografia:
Il ferro della Val di Scalve di Alessandro Capitanio – Ferrari Edizioni, 2000
Boschi, miniere, forni di M. Calegari \ C. Simoni – Ed. Grafo, 1994
Internet:
https://www.minieraschilpario.net/
Documenti video:
Video amatoriale del 2003 che riporta della visita in galleria al Parco Minerario
Decauville miniera Schilpario '03 -n.3
Coordinate satellitari del punto: Parco Minerario ing. A. Bonicelli
Longitudine: 46.018495
Latitudine: 10.200106
Mappa satellitare
Data di compilazione:
12/10/2013
