Un 43mm per la Mamiya 7 e altre prove industriali
La leggerezza di una fotocamera come la Mamiya 7 trova la sua massima espressione quando le si monta una lente considerata tra le più riuscite nel medio formato. Il 43mm è un grandangolo che corrisponde ad un 21mm sul formato 24×36.
Avendo la parte posteriore rientrante nel corpo della fotocamera, quando montato in apparenza la già relativamente minuta fotocamera sembra non appartenere al medio formato.
Con tutto il kit montato sulla fotocamera il risultato è un oggetto di perfetto design, talmente bella da poter essere posta nel salotto del collezionista. Il costo dell’accoppiata , anche nell’usato, dovrebbe però far riflettere su questa inutile scelta.
Il mirino a telemetro della Mamiya 7 include linee di composizione per altri obiettivi della serie, il 65\90\150, si utilizza quindi per la sola messa a fuoco. Ecco la visione all’interno del mirino.
Effettuata la messa a fuoco è quindi necessario comporre l’immagine impiegando il mirino in dotazione, montato sulla slitta flash. Esso possiede un oculare regolabile per renderlo adatto alla propria visione.
Sulla parte superiore è anche dotato di una bolla, la cui affidabilità è data dall’esperienza, qualora essere “a bolla” non corrisponda esattamente al suo centro. Lo stesso dicasi per la bolla che è visibile all’interno del mirino, nella parte inferiore, non proprio comoda ma anche in questo caso abbastanza affidabile.
Per ritirare l’obiettivo ho dovuto viaggiare, non è difficile trovarlo nell’usato ad un prezzo conveniente. In questo caso l’ho scambiato con un nikon 12-24 dx aggiungendo un po’ di euro. La decisione di liberarmi del 12-24, pur considerato nel mondo Nikon, è la consapevolezza che i grandangoli spinti nella fotografia digitale dell’abbandono abbiano fatto più male che bene, con tutte quelle esagerazioni e forzature di composizione che si osservano in molte immagini delle community fotografiche. Vivrò felice per ora anche con il 16-85 nemmeno di buona qualità.
Ho testato l’obiettivo a dire il vero sul ponte di Bassano del Grappa, ma è successivamente che ho potuto valutarlo nei luoghi dove dovrebbe servire a qualcosa. Non che questa scansione gli dia dignità, ma giusto per dare l’idea dell’impiego in futuri paesaggi industriali.
Le seguenti immagini sono relative a scansioni di una Ilford Pan F plus 50 ISO di recente sviluppo, impiegando l’80mm.