Seminario “Dalle mappe di comunità alle marche territoriali” – Torino 08.02.11

L’8 Febbraio 2011, nella piccola ma splendida Sala della Caccia del Museo del Valentino a Torino, sede del Politecnico e facoltà di Architettura, si è tenuto un seminario dal titolo “Dalle Mappe di Comunità alle marche territoriali – giornata di studio sull’architettura, i paesaggi culturali e la valorizzazione delle identità territoriali”.

La giornata è stata divisa in due sessioni, al mattino con riferimento al programma Archi.Pla (Architecture and Places), al pomeriggio curato dalla sezione piemontese dell’AIPAI (Associazione Italiana del Patrimonio Archeologico Industriale). Di seguito presento brevemente parte del contenuto del seminario.

Nella prima parte è stato definito un quadro generale dello studio del paesaggio culturale, oggetto del progetto stesso di Archi.Pla, introducendo vari temi, i più interessanti dei quali vicini al titolo del seminario stesso.

Le mappe di comunità, o Parish maps, sono state presentate da Donatella Murtas. Nascono da idee dei fondatori di Common Ground, un’associazione inglese dedicata a dare valore alla realtà locale, all’identità dei luoghi, rappresentandoli secondo un diverso approccio, mettendoli in relazione con il vissuto, il quotidiano delle persone. Si elaborano così mappe territoriali flessibili, che possono contenere testo, disegno, senza un metodo specifico e definito, ma vicine al modo con cui si racconta un luogo. Sono modalità di rappresentazione che realtà locali, ecomusei, hanno cominciato ad adottare anche nel nostro paese.

Parish map di Chignal, Essex, UK

Sebbene l’aspetto economico insito nel concetto di marca territoriale possa apparire come una commercializzazione dei luoghi, un aspetto più consumistico che culturale, ci si rende altrettanto conto che senza vile denaro nella nostra società ogni progetto è probabilmente destinato a morte prematura. Pertanto le marche territoriali sono uno strumento di marketing utile per proporre destinazioni turistiche, con un giusto posizionamento (differenziandolo attraverso i propri attributi), una interpretazione (dandogli un significato che desti interesse nel visitatore), promuovendola attraverso un marchio, con i cosiddetti “punti unici di vendita (USP)”.

Interessante anche la presentazione del progetto “Terre di Savoia”, che ha permesso di dare evidenza delle molte risorse del paesaggio delle zone interessate, attraverso la creazione di un’ampia cartografia, divisa in temi storici, funzionali, paesaggistici, viari, ecc.

Nella seconda sessione a cura dell’AIPAI, il contenuto è stato interamente rivolto all’archeologia industriale, presentando alcune realtà piemontesi.

Con il progetto torinese del parco Spina 4 sulle relative aree dismesse si intende attuare un coinvolgimento della cittadinanza, sia attraverso progetti partecipati che artistici.

Progetto Spina 4

Sono seguiti interessanti interventi relativi a diversi altri luoghi, verso i quali sono state adottate diverse soluzioni: più museale per le fabbriche tessili rimaste nel Biellese, presentate dall’associazione DocBi, e l’ecomuseo di Settimo Torinese. In attesa di destinazione e possibile recupero la fornace Gioglio di Mirabello Monferrato, istituzionale il progetto che ha portato il Comune di Carignano ad insediersi nell’ex lanificio Bona, museale e di intrattenimento il recupero del dinamitificio di Avigliana.

L’intervento di presentazione dell’associazione Il Cemento, di Casale Monferrato, ha dato una interessante lettura del patrimonio industriale dell’area, dando rilevanza al valore del lavoro.

Il cancello della ex Eternit di Casale Monferrato

Ho apprezzato in particolar modo dell’intera giornata l’ultimo intervento dal titolo “L’isola d’acqua. Il capitalismo agrario nel vercellese”. Credo che l’efficacia data da Vito Lupo al tema sia dovuta a diversi fattori: le doti di narratore di un viaggio attraverso il territorio vercellese, ricco di spunti storici e dettagli del territorio e delle realtà presentate ed il valido e ricco supporto fotografico di esperienza diretta nei luoghi a supporto del racconto. O più semplicemente fotografia ed esperienza diretta nei luoghi sono due elementi a cui credo si debba dare maggiore rilievo.

Villa Cavour a Leri

Di seguito alcuni riferimenti web relativi al seminario e temi trattati:

Politecnico di Torino: Archi.pla

Aipai

Common Ground

Urbancenter_Spina 4

DocBi

Il Cemento

Ecomuseo del Freidano

Il programma della giornata: